L’Aspromonte, fonte di ispirazione per lo scrittore Francesco Perri
Nella sua opera più conosciuta, Francesco Perri svela tutti quei tratti contadini di un mondo che lui custodiva dentro e a cui ha dato voce.
Era il 1928 e i racconti e la vita dei suoi padri prendevano forma dentro le pagine di Emigranti.
“La notte era tiepida ma triste, una notte di fine maggio con una falce di luna calante, che pendeva sopra Aspromonte. Il burrone s’incurvava ripido, verso la valle, poi strapiombava. Era tutto sparso di ginepri e di finocchi selvatici; a metà costa una piccola quercia era nata sul precipizio e stormiva al vento leggero. Le stelle in cielo erano rare e brillanti, in un azzurro pallido: la luna toccava la cima dell’Appennino”.
L’Aspromonte, che è stata fonte di ispirazione per Francesco Perri, è una montagna splendida, che ha un fascino particolare.
Arriva ad una altitudine di quasi 2000 metri e ha particolare geologia, che è il risultato di una evoluzione geologica e morfologica iniziata più di 500 milioni di anni fa e ancora in corso.
Il Geoparco dell’Aspromonte, diventato di recente sito Unesco, si trova lungo la catena degli Appennini, e corrisponde a un frammento della catena alpina staccatosi dalla Spagna, dall’Italia nord-orientale, dalla Sardegna e dalla Corsica. Un insieme di montagne, crinali e altopiani si alterna a valli profonde scolpite da torrenti naturali unici, chiamati “fiumare”, che nel tempo hanno modellato la dura roccia del substrato cristallino-metamorfico e creato cascate spettacolari. L’eccezionale geomorfologia del Geoparco consente una bella veduta a 360 gradi dello Stretto di Messina, del Monte Etna, delle Isole Eolie, dei territori calabresi greci, del territorio di Locri e della Piana di Gioia Tauro.
Non stupisce che il poeta Perri abbia amato sempre questi luoghi, sullo sfondo del profilo delle case del suo paese natale.
Francesco Violi
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